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Tecnologia e ambiente insieme per un pianeta sostenibile
Intervista a Fabio Florio, manager Cisco Italia
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01/08/2013

Cisco Systems, colosso internazionale dell'informatica e una delle prime aziende a concentrarsi sui servizi e le tecnologie necessarie per costruire città intelligenti, è tra i partner principali dell'Expo 2015. Per l'esposizione universale che promette di cambiare il volto di Milano, la multinazionale americana sta lavorando a una vera e propria architettura Ict con diverse funzioni, che vanno dalla videocomunicazione alla sicurezza, fino al monitoraggio dei consumi energetici dei diversi edifici e padiglioni. Fabio Flori, manager of Business Develoment and Expo 2015 Leader di Cisco Italia, racconta a quali sistemi sta lavorando l'azienda, cosa si aspetta dall'evento e come la tecnologia digitale rappresenterà uno strumento sempre più importante nella gestione dell'ambiente e degli approvvigionamenti alimentari, in linea con il tema - "Nutrire il pianeta" - che sarà al centro dell'evento del 2015. Il gruppo sta, infatti, lavorando a un sistema innovativo e applicabile a livello mondiale per seguire tutta la filiera di un prodotto, in modo da verificare la sicurezza dei cibi e rendere i consumatori consapevoli di cosa mangiano.

Dottor Florio, quando e come è iniziato il coinvolgimento di Cisco nel progetto di Expo 2015?
Cisco ha iniziato a collaborare con Expo alla fine del 2009, quando l'amministratore delegato ha deciso di destinare una persona al progetto. Nel 2011, poi, abbiamo vinto un bando di gara per fornire le infrastrutture di rete e le soluzioni IP dell'evento. 

A quali tecnologie state lavorando, in particolare?
Stiamo approntando tecnologie per la connettività, come routing e switching, e per il trasporto di dati, voce, video, sicurezza dentro e fuori i padiglioni di cose e persone, sicurezza degli apparecchi informatici. E ancora: telefonia IP e soluzioni per la collaborazione a distanza e la comunicazione video, quali ad esempio la Telepresence. I tre punti di assistenza sanitaria dell'Expo saranno collegati con i cinque principali ospedali della città: utilizzando le nostre tecnologie di healthpresence, sarà possibile effettuare visite a distanza. Collaborando con gli altri partner, creeremo anche le infrastrutture per portare l'Expo fuori dai padiglioni e coinvolgere le persone fin dal loro arrivo alla stazione o in aeroporto, o mentre si trovano nel centro della città. In particolare, ci stiamo concentrando sulla gestione dei contenuti multimediali su schermi video e totem. Suquesti ultimi, oltre a fruire di tutte le informazioni sull'Expo, sarà possibile, per esempio, anche avviare una chiamata al contact center, un servizio pensato per i visitatori stranieri. Per i totem collaboriamo con il Comune di Milano, che ha un progetto di "isole digitali" da installarein tutta la città: si tratterà di aree sicure, perché telesorvegliate, dove sarà possibile navigare, avviare una chiamata, e anche noleggiare un'auto elettrica per spostarsi. 

Quale ritorno si aspetta l'azienda dalla partecipazione all'Expo? 
Ci aspettiamo ritorni di vario genere. Innanzi tutto, di visibilità: Cisco ha già collaborato con l'Expo di Shanghai e le Olimpiadi di Londra, e si sta accreditando sempre più come un player importante nei grandi eventi internazionali. Oltre a questo, abbiamo anche l'obiettivo di creare un modello di Smart city che sia poi replicabile ovunque nel mondo. Inoltre, con l'Expo abbiamo la possibilità di collaborare con altre aziende per creare insieme soluzioni integrate di grande valore. Tecnologie innovative che poi avremo modo di mostrare in un evento per il quale si prevedono picchi di 200mila visitatori al giorno. 

Sempre più spesso si parla di città intelligenti, ma per adesso, nella realtà, non ce ne sono molte. L'area dell'Expo sarà la prima Smart city italiana?
Costruire una Smart city e i servizi tecnologici per essa significa creare un ecosistema in cui ognuno integra con gli altri le proprie soluzioni, creando valore congiunto.Expo lo sta facendo, e questo inItalia non sta accadendo da altre parti. Su Expo stanno convergendo investimenti da parte di diversi soggetti: il governo, gli enti locali, le aziende, i Paesi partecipanti. AMilano, inoltre, c'è anche il vantaggio che si sta costruendo una città intelligente da zero, senza tutte le difficoltà e i limiti che ci sono quando si ha a che fare con un'area già abitata da rivitalizzare. 

Tra le diverse tecnologie a cui state lavorando, ce ne sono alcune direttamente legate alla gestione e alla salvaguardia ambientale? 
In quasi tutte le tecnologie c'è sempre l'elemento della sostenibilità ambientale. I dispositivi che installeremo per l'Expo hanno la funzione di controllo dei consumi energetici, sia relativi all'infrastruttura digitale, sia agli edifici. Le soluzioni di videocomunicazione, invece, permetteranno di collaborare adistanza, riducendo il traffico e l'inquinamento legati agli spostamenti fisici. E poi, sui totem ci saranno informazioni sulla mobilità e il trasporto pubblico, che consentiranno di ottimizzare gli spostamenti: prendere l'autobus o, quando non è possibile, utilizzare un mezzo alternativo sostenibile, noleggiando dal totem unauto elettrica. Nei casi in cui si prenda una macchina a motore, offriremo informazioni su traffico e parcheggi. 

Il tema dell'Expo 2015 è "Nutrire il pianeta". In che modo le nuove tecnologie digitali possono incidere sull'approvvigionamento del cibo e aiutare a gestire le risorse alimentari che abbiamo? 
Cisco ha un progetto, che sta facendo convergere sull'Expo, per la tracciabilità di tutta la filiera alimentare. Oggi non c'è un sistema unico e consolidato a livello mondiale per seguire tutti i processi di produzione del cibo. Stiamo lavorando a una soluzione che permetta diverificare se un prodotto ha rispettato tutti gli standard sanitari e quali ingredienti sono contenuti al suo interno. Il sistema dovrà anche garantire che queste informazioni arrivino al consumatore, in modo che egli sappia veramente cosa mangia. L'obiettivo dell'Expo è di lasciare delle eredità, e in questo campo sicuramente lo farà.

 

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