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La rete green accesso al futuro
Non sono passati poi così tanti anni ma sembra di essere a pieno titolo dentro un film di fantascienza.
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16/05/2012

Se alla generazione come la mia, quella del baby boom della metà anni '60, avessero predetto una tale rivoluzione, sarebbe stato difficile capirla. Una generazione, quella, come le altre nate e vissute, almeno per una parte della loro esistenza, prima dell'avvento della "rete", che usava i gettoni, poi le monete (c'erano le lire) e poi le schede per arrivare al telefonino in un batter d'occhio. E quindi al computer che interagisce con altri computer. Perché prima i pc erano sono "macchine da scrivere" che consentivano di creare con la possibilità inedita di poter cancellare o modificare il testo a piacimento. Ma ecco che tra di loro i computer cominciano a parlare anche per gli utenti italiani e ora il mondo globale del web fa tendenza, crea opinione ma anche, a volte, anche "mostri" di finta informazione. La scelta di questo numero di Eco-news è coraggiosa e guarda avanti. Affronta, infatti, in maniera monotematica, quindi non facile, la questione delle generazioni in rete. Si pone come obiettivo quello di sviscerare il nodo tra l'uso puramente virtuale del web, vissuto come una dimensione fuori dalla realtà, e quello invece solidale e quindi capace di creare il consenso intorno a obiettivi reali e quotidiani, primo fra tutti quelli sulle tematiche ambientali. La rete rappresenta, infatti, se calata in una giusta dimensione di utilità attuale e futura, uno strumento eccezionale per formare coscienze e opinioni, movimenti e adesioni. Le battaglie, oggi, sempre più spesso (non me la sento ancora di dire sempre), iniziano dalla rete e si diffondono. E la partecipazione diventa un contagio che dilaga senza confini e senza limiti. Penso alle campagne per l'ambiente ma anche alle contestazioni. E così ora ci troviamo a convivere con i flash mob ma anche alle campagne internazionali di mobilitazione globale. Ultimo in ordine di tempo l'Earth day, il 22 aprile scorso, che ha messo in piedi in tutto il mondo oltre 1.000 azioni 'verdi', grazie alla chiamata in rete. Altro successo planetario l'Earth Hour del Wwf che ha permesso da Samoa alle Cook passando per tutti i Paesi e tutti i Continenti di spegnere via via alcuni dei monumenti simbolo dei vari Stati. Evento cresciuto negli anni grazie anche alla rete e al tam tam via web. Quest'anno poi l'iniziativa per sensibilizzare al risparmio energetico e attirare l'attenzione ai problemi dei cambiamenti climatici si è affinata ulteriormente permettendo agli internauti di poter seguire i black out volontari via via che accadevano. Il tutto solo grazie alla rete. Per non parlare di Facebook e Twitter. Quest'ultimo, poi, sempre più strumento di trasmissione di notizie, usato anche dagli stessi ministri e uomini politici. Di recente proprio Twitter e la rete interattiva sono stati protagonisti di un evento organizzato dal Centro turistico studentesco (Cts) che ha visto alternarsi al tavolo degli ospiti vari interlocutori del mondo dell'informazione, dell'associazionismo e delle istituzioni creando un momento di riflessione ad hoc in rete sui temi dell'ambiente. Insomma, una rete anche "green" che guarda al futuro. Con una caratteristica che per i movimenti e l'informazione è vitale: la velocità di propagazione. E con i social network si coinvolgono le nuove generazioni nate con questi strumenti "alla mano". Infatti, sempre il Wwf ha pensato di entrare in rete per coinvolgere i giovani e, nella Giornata della Terra, ha lanciato il social network di "Semi di sostenibilità", un progetto nato nel 2010 per raccogliere e far crescere le buone pratiche sostenibili, che ora invita i ragazzi delle scuole superiori a confrontarsi sui temi della sostenibilità, in vista del Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Rio+20, a fine giugno in Brasile. Per focalizzare l'importanza della rete, prendo a prestito alcune frasi tratte dal libro dal titolo "La tempesta perfetta", scritto da Gianluca Comin e Donato Speroni. Gli autori nel capitolo "la comunicazione, fattore critico", scrivono: "Sarebbe impossibile fronteggiare la tempesta perfetta senza una profonda ridiscussione dei meccanismi di diffusione del consenso delle opinioni pubbliche". E ancora: "La disponibilità di dati, lo scambio di informazioni, la possibilità di contribuire al dibattito attraverso Internet offrono nuove speranze per arrivare a decisioni condivise". Usciamo infine dalla rete e caliamoci nel vissuto di ogni giorno. Da registrare, come fattore di cronaca, il destino della Costa Concordia naufragata dinanzi all'imboccatura del porto dell'isola del Giglio, in Toscana, il 13 gennaio scorso. Lo scafo sarà rimosso intero. Il piano è stato scelto. Ci vorrà un anno. 

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