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Cosa puoi fare per la tua città?
Un bando europeo per progetti innovativi riservato ai giovani under 30
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17/12/2012

Parliamo di green economy, di luoghi, di opportunità, di nuove forme di occupazione. Il ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, che rappresento, ha concentrato proprio sul tema che intercetta i ragionamenti fatti sin ora. Faccio riferimento in particolare all'azione che il ministero sta facendo, proprio a sostegno delle città in crisi. Abbiamo parlato di smartcities e ho condiviso tutti gli argomenti ascoltati fin ora. C'è anche un elemento importante che contribuisce allo sviluppo di una città intelligente con uno sforzo d'investimento, di ricerca, di innovazione.

Abbiamo visto che le tematiche che intercettano queste situazioni vanno da argomenti vari come il traffico, le energie rinnovabili, i rifiuti. Argomenti vari che necessitano d'importanti investimenti in ricerca e innovazione. In linea con quanto previsto a livello Comunitario, il ministero ha cercato di sviluppare in questi ultimi mesi, impegnando risorse proprio al sostegno di progetti di ricerca e innovazione nel settore delle smartcities. Siamo partiti con un bando per il Mezzogiorno, con la contingenza, per 400 milioni di euro per poi svilupparsi in tutto il territorio nazionale (che scade nel prossimo dicembre), con un investimento e risorse ministeriali di oltre 650 milioni di euro. È una cosa importante che riguarda la platea dei giovani presenti. Ha a che fare con le nuove possibilità di crescita professionale, possibilità di innovazione, di messa in gioco della propria creatività. Con i due bandi che il ministero ha messo in campo si sono dedicate risorse pubbliche destinate a piccoli progetti d'innovazione proposti da giovani sotto i 30 anni. Qui tra voi ce ne sono parecchi. Cosa vuol dire questo? Che è importante inventarsi un lavoro. Parliamo di quello che a livello comunitario internazionale viene chiamata innovazione sociale. Cosa vuol dire? Individuazione di tematiche, soluzioni e proposte presentate dagli stessi soggetti che le individuano. Guardiamo da giorni svariati progetti di soluzioni urbane e idee che vanno dalla mobilità all'istruzione, dalla salute alla semplificazione, dalla posta alla fila dell'ufficio comunale Si semplifica tutto. Per esempio se devo fare la fila per ritirare un certificato, c'è la possibilità di accedere al servizio ricevendo la comunicazione sul cellulare. L'Italia ha il maggior numero di cellulari pro-capite. Mediamente ce ne sono due a persona.

Lo vedo qua: molti di voi (solo i ragazzi?) stanno giocando con il proprio cellulare. Ma è il Paese che ha il minor numero di bit trasferibili tra cellulari. I cellulari normalmente non vengono usati, come accade nel nostro Paese, per tutti quei servizi che Internet offre. Da noi, il cellulare serve per chiamare la fidanzata, o inviare sms con gli amici. Negli altri Paesi, lo sviluppo dei servizi rapidi, lo smartphone è enorme.

Smart cities vuol dire anche questo, cioè non andare a far la fila per un certificato, ma farselo arrivare sul cellulare. Questo quando parliamo di grandi progetti di ricerca che coinvolgono grandi soggetti con grandi capacità di investimenti, ma quando ci occupiamo di smartcities, parliamo anche di piccole cose quotidiane, problemi di tutti i giorni. Problemi che vanno dall'utilizzo della bicicletta, al monitoraggio del traffico, alla gestione dei parcheggi o alla spesa al supermercato. C'è la possibilità per i giovani sotto i 30 anni di trovare delle soluzioni intelligenti come quelle sopra citate e fare dei piccoli progetti (fino a 1 milione di euro) che il ministero rimborserà all'80%, che individuino soluzioni che partono dai problemi di tutti i giorni e trovino piccole soluzioni per il benessere sociale: ovvero innovazione sociale. In altri Paesi vengono chiamati piccoli progetti di auto-cultura urbana, che messi insieme possono risolvere problemi.

È giusto che qualcuno si occupi di creare nuove forme di lavoro, spazi di educazione; ma è anche importante, come servizio, mettere in condizione le menti creative dei nostri giovani di mettersi in gioco, di provare a trovare una soluzione e fare anche un piccolo business. Per questo l'abbiamo orientato in alcune regioni come Sicilia, Puglia, Calabria e Campania. C'erano 40 milioni di euro, sono arrivati 110 progetti: ne stiamo finanziando 58 di altrettanti gruppi di ragazzi del Mezzogiorno sotto i vent'anni, che hanno trovato e proposto delle soluzioni e le stanno mettendo in pratica con il sostegno del ministero. Ci sono ancora pochi giorni, il bando scade il 7 dicembre 2012, e riguarda tutti i giovani sotto i 30 anni di tutt'Italia. Tutti noi viviamo i problemi della grande città. Io sono venuto qui in Campidoglio con il taxi in 45 minuti ed è troppo.

La città è intelligente se offre la possibilità a tutti gli strati sociali di vivere in una città migliore, di avere servizi più efficienti. Bisogna mettere in gioco la propria creatività, le proprie idee senza aspettare sempre che qualcuno risolva i problemi. Da vent'anni mi occupo di sostenere la ricerca e la sostenibilità delle imprese e dell'università e non mi era mai capitato di vedere che un'iniziativa con risorse pubbliche si rivolgesse a questo target: giovani sotto i 30 anni. Perché finalmente c'è l'intenzione e la volontà: bisogna dare la possibilità all'energia creativa che spesso viene lasciata ai margini, perché nessuno ci crede. E il tema della giornata e "business" possono nascere in un mondo che cambia velocemente, come cambia velocemente con i più giovani che sono freschi e svegli, interessati ed è interessante starli ad ascoltare.

Tutti i giovani sono sempre attaccati al telefonino. Quante cose si possono fare con questi apparecchi che costano poco e sono sempre accesi. Fatevi venire qualche idea, guardatevi intorno, guardate i problemi di tutti i giorni nella vostra città e fate dei progetti. Il bando è leggibile sul sito del ministero (miur.it/bando/smartcities), scade il 7 dicembre e prevede tutti i temi. Dalla salute, ai trasporti. Un esempio che posso fare è: un turista che va a visitare le Terme di Caracalla, e senza una guida elettronica (idea semplice e geniale) come fa a capirne la storia?

Ecco il luogo valorizzato, con semplici indicazioni sul cellulare. Non c'è da fare grandi esempi. Che cosa vorresti trovare al supermercato o altrove, che ti semplifichi la vita? Quindi il motto è: "Cosa puoi fare per la tua città?".

Vedi il video dell'intervento sul nostro canale Youtube

 

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