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Un parco giochi sulla spiaggia? In atto l’ultimo assalto alla duna di Palinuro
Una delibera del comune di Pisciotta dà in concessione un tratto di spiaggia per la costruzione di un parco giochi con gonfiabili, a rischio un ambiente naturale del Parco del Cilento
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17/12/2015

C’è una spiaggia di sabbia bianca delimitata da una duna, un ambiente di importanza comunitaria, con la sua vegetazione tra cui spicca il profumato giglio bianco (pancratium maritmun), pianta protetta a rischio estinzione che proprio in estate è nel massimo del sua fioritura; c’è un tratto di spiaggia così tranquillo ed incontaminato che è  diventato luogo di nidificazione della tartaruga caretta caretta e ogni anno la schiusa delle uova costituisce un evento naturalistico di eccezione. Ora tutto questo rischia di essere cancellato. Una delibera ha infatti dato in concessione un tratto di questa spiaggia per la costruzione di un parco giochi con gonfiabili, che dovrà sorgere, sì, proprio sulla spiaggia. Il luogo di questa devastazione annunciata, non solo ambientale ma anche estetica, è il tratto di spiaggia tra Caprioli e Palinuro, nel Parco nazionale del Cilento. Il comune di Pisciotta, in cui ricade questa tratto di spiaggia, ha infatti stabilito, come si legge nel documento comunale la “concessione demaniale marittima per l’occupazione di un’area demaniale marittima di complessivi 1.200 metri, sita in località Caprioli allo scopo di realizzare un parco giochi”. “Sicuramente il Cilento – ha detto il Presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo - deve puntare, vista la bellezza dei luoghi e l’incanto della natura, su altre forme di divertimento e di richiamo turistico, non su attrazioni così dozzinali. La bellezza e la conservazione delle spiagge deve costituire il miglior biglietto da visita per il Cilento”. Proprio un parco giochi e un parco giochi con gonfiabili, che per sua natura prevede strutture di dimensioni notevoli (alte anche fino a 10 metri), è una delle attività a maggiore impatto che si possa immaginare su una spiaggia. All’ impatto visivo sia da mare che da terra, si somma infatti l’inquinamento acustico quasi ad h24; la congestione del traffico e il conseguente inquinamento atmosferico sulla strada litoranea dove le auto hanno scarse possibilità di parcheggio; il rischio idrogeologico (il parco giochi sorgerebbe vicino alla foce del torrente Gabella interessato anche in estate da fenomeni di piena che mettono in pericolo cose e persone). Da non sottovalutare poi il fatto che per la messa a dimora del parco giochi con gonfiabili, vista la pendenza della spiaggia, sono richiesti interventi strutturali importanti per mettere in piano l’arenile che possono interagire con la duna e impattare in maniera sostanziale su di un habitat estremamente fragile. A parte i lavori di “preparazione del terreno”, ci sono poi tutte le attività di montaggio e smontaggio dei gonfiabili, di gestione e di manutenzione del parco giochi che rischiano di infliggere un colpo mortale a quella duna che ormai costituisce l’ultima barriera contro l’erosione che sta restringendo tutti gli arenili, quello di Caprioli compreso. In difesa delle dune di Palinuro dall’ avanzata di un turismo poco naturale, già l’estate scorsa erano scese in campo alcune associazioni ambientaliste.

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