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Ristorante e Agroalimentare a km zero nel cuore della stazione Tiburtina. È Farmers Roma
Uscire dal treno o dalla metro e venire rapiti dai profumi dell’agroalimentare del Lazio. Un cuore di sapori tipici a km zero nella stazione romana.
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17/07/2015

A chi di voi non è mai capitato di mangiare in un bar o in una tavola calda all’interno di una stazione ferroviaria? Quante volte, per un treno in ritardo o a causa di una corsa ai binari con anticipi degni di Fantozzi, avrete preso un caffè, un tramezzino o un intero pasto in attesa del treno? Spesso chi non vuol rinunciare a mangiare sano, con cibi biologici e a Km 0 ha un po’ di difficoltà a mandare giù bocconi, a volte amari, dei locali che si trovano all’interno delle stazioni.

Per queste ragioni ha fatto subito notizia, tra gourman e cittadini comuni, l’apertura presso la stazione Tiburtina a Roma del Farmers - Sosteria Agricola. Cosa ha di così particolare questo locale? La Sosteria è realizzata e gestita direttamente da piccoli produttori del Lazio che, autoorganizzandosi, sono “sbarcati” nella Capitale. Il locale è ampio e spazioso ed è possibile fermarsi per colazione, pranzo o cena (fino alle ore 20:00), ma anche solo per un aperitivo degustando piatti della tradizione gastronomica locale realizzati con l’utilizzo di prodotti freschi provenienti dalle aziende agricole del territorio. I prodotti, ci spiegano “i farmers”, sono tutti di aziende laziali e vengono scelti perché di “alta qualità, biologici e sostenibili”: la Sosteria è quindi un bellissimo “scaffale” delle aziende agricole che aderiscono al progetto.

A due mesi dall’apertura, il locale è diventato già meta di viaggiatori, ma anche di lavoratori e gruppi di amanti del buon cibo che possono godere non solo dei piaceri del palato, ma anche della narrazione delle storie che stanno dietro ad un bicchiere di vino, una composta, un tagliere di salumi e formaggi che possono essere subito mangiati o portati a casa.

Tra i minimi comun denominatori dei Farmers che hanno aderito vi è anche il voler lanciare decisi messaggi ecosostenibili che vadano anche oltre il cibo: gli arredi sono realizzati con materiali di recupero, l’illuminazione è studiata con led a basso consumo energetico e per le stoviglie, nel caso in cui sia necessario l’usa e getta, la scelta si è indirizzata sulle ecostoviglie interamente compostabili.

Un locale che non è passato sicuramente inosservato poiché, tra i partners, vi sono il Consiglio Regionale del Lazio, il DIBAF dell’Università della Tuscia di Viterbo e Slow Food Lazio.

Fare squadra per l’ecosostenibilità a partire dalla tavola, ha tutto un gusto da provare...

 

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