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Comuni ricicloni: Raccolta differenziata e riciclo. Ecco chi vince in Italia
Comuni sempre più virtuosi. Cresce la raccolta differenziata che produce ad oggi 150 mila posti di lavoro
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07/07/2015

Sono stati consegnati, a Roma, i premi della XXII edizione di “Comuni Ricicloni”, iniziativa promossa da Legambiente per valorizzare i comuni italiani campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti e per fare il punto sull’attuazione della normativa e il perseguimento degli obiettivi, a livello nazionale.

Se non siete in cerca di buone notizie, allora voltate virtualmente pagina. Infatti dal Rapporto di Legambiente emerge che quest’anno le amministrazioni comunali “riciclone” – ovverosia quelle che hanno raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata - sono 1.520 (192 in più rispetto alla passata edizione), con quasi 10 milioni di abitanti (circa il 16% della popolazione del Belpaese), distribuite in gran parte nel Nord-Est, ma con una sostanziosa crescita nel Centro-Sud - dove i comuni virtuosi sono cresciuti dal 18 al 25% del totale nazionale – e, in particolare, nelle Marche e in Campania.

Una economia virtuosa che – nel rispetto dei principi della circular economy – da lavoro a ben 150 mila persone.

I  dati, inoltre, sfatano anche il mito che solo i piccoli centri possono essere “ricicloni”: Parma, ad esempio, è il primo capoluogo importante a divenire riciclone, mentre Milano batte tutte tra le grandi essendo la prima città con più di 1 milione di abitanti ad aver superato la soglia del 50% dei rifiuti a riciclo.

Un grande balzo in avanti rispetto ai numeri del 2014 a dimostrazione – sottolineano da Legambiente - che, anche nel corso di un solo anno, è possibile mutare radicalmente l’approccio con un tema particolarmente delicato per l’equilibrio ambientale come lo è quello della gestione dei rifiuti, anche mediante l’introduzione di incentivi e sanzioni, come l'ecotassa per i rifiuti avviati a discarica e sgravi tariffari a chi ricicla di più, misure che Legambiente ha chiesto che vengano generalizzate in tutta Italia nel manifesto Italia rifiuti free.

Come ha spiegato alla presentazione del rapporto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, nel 2014 poi 356 comuni sono risultati “Rifiuti free” e cioè, oltre ad essere ricicloni, hanno prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato a  fronte di una produzione media pro capite nazionale di 550 chili annui (e quella europea 510). In generale i Comuni Rifiuti Free, ad oggi, hanno una dimensione piccola con l'eccezione di Empoli (Fi) che conta 48.000 abitanti.

Legambiente ha sottolineato come che le buone pratiche adottate dai singoli comuni debbano essere replicate, in via generale, su tutto il territorio nazionale e per far ciò c’è necessità di una azione politica che incentivi la realizzazione di impianti per il riuso, il riciclaggio e la gestione di rifiuti – e soprattutto quelli speciali – che, ad oggi, purtroppo, foraggiano le ecomafie e l’ecocriminalità.

L’importante appuntamento ha visto il coinvolgimento di attori di primo piano avendo ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e in collaborazione con Associazione nazionale Comuni Italiani, Assobioplastiche, Conai, FederAmbiente, Fise Assoambiente e Fise Unire, CiAl, Comieco, CoRePla, CoReVe, Ricrea, Rilegno, Centro di Coordinamento RAEE, Consorzio Italiano Compostatori e la rivista Rifiuti Oggi.

 

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