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Il carcere si fa verde. A Rieti il compost è a km zero
Un progetto che va oltre il valore ecologico della riduzione dei rifiuti. I detenuti coltiveranno il proprio orto producendo ortaggi per la Casa Circondariale di Rieti.
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19/12/2014

Si chiama “Carcere Verde”, il progetto avviato nella Casa Circondariale di Rieti e che prevede di trattare i rifiuti organici all'interno della struttura stessa. Un'iniziativa che da un lato ridurrà la quantità di rifiuti prodotta e di conseguenza le emissioni di CO2, mentre dall'altro vedrà la partecipazione diretta dei detenuti, in una sorta di reintegrazione sociale.

Realizzato da Achab Group, in collaborazione con la Provincia di Rieti e City Net, “Carcere Verde” ha quindi due finalità. La prima, ecologica e ambientale; la seconda, sociale. Infatti grazie alla raccolta sul posto è previsto di poter trattare la parte di rifiuti organici, che da sola occupa il 30-40 per cento del totale della struttura. I detenuti inoltre saranno accompagnati in un progetto di agricoltura biologica, grazie alla realizzazione di orti e di serre per la produzione florovivaistica, fertilizzati con il compost prodotto a km zero. Un modo per chi ha da scontare la pena, di impiegare il tempo a disposizione in maniera costruttiva e rieducativa.

I rifiuti organici verranno trattati tramite alla compostiera elettromeccanica Big Hanna T120, una macchina pensata per le piccole comunità e in grado di trattare gli scarti derivanti da circa 400 pasti al giorno. “In Italia è una pratica ancora nuova”, spiega Paolo Silingardi, presidente di Achab Group. “In Inghilterra, ad esempio, tutte le carceri hanno la compostiera elettromeccanica. Lo scarto alimentare viene così trasformato in loco, senza bisogno di trasporto e di strutture esterne di lavorazione”.

Se si pensa che il materiale organico è composto per l'85 per cento da acqua e che una volta trattato ne rimane solo il 15 per cento, è evidente quanto si riducano le spese sia in termini ambientali che economici di trattamento del rifiuto. “Si tratta di macchine semplicissime che sfruttano la digestione aerobica del materiale organico e che in sette settimane producono il compost pronto per essere utilizzato”.

Anche l’amministrazione penitenziaria avrà i suoi vantaggi: potrà beneficiare di sconti sulla tariffa rifiuti grazie all’auto-compostaggio del rifiuto organico, oltre ad aumentare il livello di sicurezza della Struttura Penitenziaria, riducendo gli accessi da parte di personale esterno ed automezzi per il servizio di raccolta dei rifiuti.

 

 

 

 

 

 

 

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