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Trentino, i tanti miracoli del Vino Santo
Dal vento che alimenta un microclima unico alla lavorazione con pratiche sostenibili, al profumo
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25/05/2013

Vento, terra, acqua, storia. Nell'alchimia che porta a una bottiglia di Vino Santo Trentino le varie ed eventuali sono molte. Tutto parte, oggi così come nel diciassettesimo secolo, da un vitigno autoctono, la Nosiola, che rappresenta con i suoi 110 ettari, solo 1,5% della produzione di uva trentina.
Il teatro è da sempre una zona nascosta, la Valle dei Laghi, lontana dalle consuete mete di vacanza del Trentino, racchiusa fra le montagne del gruppo del Brenta e il monte Bondone, uno stretto corridoio che termina a sud nel lago di Garda. Qui il verde dei declivi erbosi, rigati dai filari di vite, viene interrotto dal blu intenso dei sette laghi, di Toblino, di Santa Massenza, di Terlago, della Mar, di Cavedine, di Lagolo e il Lago Santo.
Forse anche le sensazioni olfattive e palatali non sono mutate da quelle descritte da Michelangelo Mariani, cronista del Concilio di Trento che riporta sia gli eventi storici sia i banchetti dei Cardinali e descrive i vini del Castello di Toblino "...rari, amabili e pettorali". La possibilità  di produrlo è strettamente legata a questo territorio e per ottenerlo si usano esclusivamente grappoli spargoli (con pochi acini e distanziati), ben maturi, vendemmiati durante la prima settimana di ottobre in un'area di dieci ettari distribuiti fra i vari produttori. Qui il microclima submediterraneo dovuto a una felice morfologia territoriale e a un vento leggero, l'Ora che spira dal Garda che rende l'aria fresca asciutta, consente connivenze inusitate: paesaggio alpino con cime innevate e oliveti, conifere e viti, iltutto a portata di sguardo. Questa terra strana, dunque, fa il primo miracolo.
Il secondo lo fanno gli uomini, scegliendo i grappoli ad uno ad uno, affinchè tutti gli acini siano perfettamente sani. Poi i grappoli vengono posti su grticci, le arèle, tenuti ben in alto, nelle "fruttaie", in cui si ottiene il sistema di passitura più naturale del mondo.
Il successivo miracolo, infatti, è compiuto dalla fedele Ora che spira costantemente dalle finestre aperte aerando i locali e dalla muffa nobile, la "Botrytis cinerea" che si sviluppa all'interno dell'acino accentuandone la disidratazione, concentrando gli zuccheri e provocando quel calo di peso, anche di due terzi, rendendo il prodotto per la pigiatura così unico nel bouquet e così scarso in quantità.
L'ennesimo miracolo è quello del tempo: la Nosiola richiede una tecnica di vinificazione lunga e laboriosa: nessuna altra uva al mondo rimane in appassimento naturale 5-6 mesi, fino alla Settimana Santa, da cui il nome.
La fermentazione rallentata dall'alto tasso zuccherino, dura due o tre anni, la maturazione, in piccole botti di rovere, almeno sei, otto anni. Una volta imbottigliato questo vino può mantenersi per un tempo incredibile, oltre cinquant'anni. Il Vino Santo Trentino Doc, presidio Slow Food, è dunque per pochi, sia perchè se ne producono circa 50.000 bottiglie l'anno, sia perchè la cura in vigna e in cantina esula da qualsiasi discorso meramente commerciale: gli appassionati produttori sono cinque in totale, riuniti dal 2002 nella Associazione Vignaioli del Vino Santo Trentino, a salvaguardia dei metodi produttivi.
Il miracolo più recente darà un futuro a questo vino raro: i produttori si stanno impegnando a lavorare i vigneti con pratiche sostenibili, di agricoltura biologica e biodinamica (tre hanno già la certificazione bio), sostituendo i concimi con l'uso del sovescio oppure interrando preparati biodinamici e limitandosi a usare in vigna solo rame e zolfo per contrastare malattie e parassiti.
L'ultimo miracolo è nel bicchiere: il Vino Santo ha un profumo intenso e fragrante, con note di confettura e lieviti, e un gusto persistente e armonico che, oltre a farne un grande vino da dessert, bene si sposa ai sapori frti dei formaggi erborinati e del foie gras. Ma al di là degli abbinamenti, è straordinario da solo: la sua complessità  aromatica è tale che basta a sè.


Eco WeekEnd nella Valle dei Laghi

Una ricca natura e cinquemila anni di storia rendono questa zona unica. Visitabili sono lo spettacolare Castel Toblino, a picco sul lago e Castel Drena, un'austera fortificazione medioevale. Molto interessanti le passeggiate: il Sentiero Geologico "Antonio Stoppani" nei pressi di Vezzno un itinerario che collega dieci pozzi glaciali, detti "marmitte dei giganti". La passeggiata archeologica di Cavedine, consente di ammirare antichi reperti romani e preistorici come la fontana romana, la "carega del diaol" (monumento funebre del III sec.d.C.) e la grotta preistorica detta la "cosina". Da non perdere la vista su monte Bondone dal Santuario della Madonna di Lourdes a Cavedine, in mezzo ai fiori.

Dove mangiare e dormire:
AgriturBio Campi alla Casetta - nell'azienda agricola Giustino il Contadino che coltiva 10 ettari a frutteto e ortaggi totalmente biologici. Fra vigneti e piantagioni di fragole e lamponi si può soggiornare in una casetta in pietra. L'agritur offre una cucina tipica trentina fatta con i prodotti biologici di propria prodzione appena raccolti - Loc. Campi alla Casetta 38074 Lon di Vezzano (Tn) - tel. 0461 864158 - 348 0343067 - info@agriturgiustinoilcontadino.it

Dove comprare il Vino Santo:
Gino Pedrotti - via Cavedine 7 - Cavedine (Tn) - tel 0461 564123 - www.ginopedrotti.it
Marco e Stefano Pisoni - via San Siro 7/B - Pergolese (Tn) - tel 0461 563216
Francesco Poli - via del Lago 2 - Loc. Santa Massenza Vezzano (Tn) - tel 0461 864102 - www.distilleriafrancesco.it
Giovanni Poli - via del Lago - Loc. Santa Massenza Vezzano (Tn) - tel 0461 864119 - www.poligiovanni.it
Pravis - Loc. Le Biolche 1 - Lasino (Tn) - tel 0461 564305 - www.prvis.it

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