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Auto a Gpl e metano? Fa bene all’ambiente e al portafoglio
Secondo una stima del Consorzio Ecogas con un’auto a Gpl si risparmia il 58% rispetto alla benzina e il 47% rispetto al gasolio e l’ambiente dice grazie con -3,5 mln/ton CO2 l’anno
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27/09/2016

Inquina di meno, fa bene al portafoglio permettendo risparmi importanti, può circolare in città anche nelle giornate da “bollino rosso” per l’inquinamento. Si tratta dell’auto a Gpl e metano, una via tutta italiana nella direzione della mobilità sostenibile. Secondo una stima del Consorzio Ecogas, in un periodo di prezzi alle stelle di benzina e diesel, l’auto alimentata in “blu” è diventata ancora più conveniente. Prendendo il prezzo dei carburanti alla pompa degli ultimi giorni, con un’auto alimentata a Gpl si risparmia il 59% rispetto alla benzina e il 48% rispetto al gasolio; mentre per quanto riguarda il metano, il risparmio arriva al 58% rispetto alla benzina e al 47% rispetto al gasolio. Questo significa che se per percorrere 100 km a benzina si spendono oltre 15 euro, e oltre 12 euro con il gasolio, di euro ne bastano 6 con il GPL o il metano. "Al risparmio – osserva Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas - si aggiunge la possibilità di circolare liberamente anche in caso di limitazioni al traffico, che con la stagione invernale alle porte coinvolgeranno molti automobilisti italiani, soprattutto nelle aree urbane." Ma le auto a Gpl e metano rappresentano una scelta vincente anche per l’ambiente. E questo aspetto è stato analizzato nella ricerca, realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, “Green economy e veicoli stradali: una via italiana”, in cui si esaminano le possibili ricadute ambientali, economiche e sociali di un piano di sviluppo delle automobili a metano e GPL in Italia. Dalla ricerca emerge che, uno in uno scenario di elevata penetrazione delle auto a gas in Italia da oggi al 2030, con la progressiva sostituzione di circa un terzo delle auto diesel e benzina, si realizzerebbe una significativa riduzione delle emissioni: un taglio di 3,5 milioni di tonnellate di CO2, 67 tonnellate di particolato e 21 mila tonnellate di ossidi di azoto all’anno. “Il comparto dei motori a gas - come ha scritto il Direttore della Fondazione, Raimondo Orsini - è sempre stato un fiore all’occhiello della motoristica italiana, prima al mondo nelle tecnologie per l’alimentazione a gas dei veicoli, ma rischia paradossalmente di perdere terreno e competitività proprio in un momento cruciale in cui il fattore delle emissioni inquinanti, incluse le polveri e gli ossidi di azoto, è determinante”. Come rileva Tramontano, infatti, negli ultimi due anni il mercato degli autoveicoli a gas, sia nuovi sia trasformati in officina ha subito un rallentamento. Eppure proprio le auto a Gpl e metano costituiscono un’ottima tecnologia “ponte” in attesa dello sviluppo della trazione elettrica o della diffusione dei biocarburanti sostenibili per cui bisognerà attendere ancora alcuni decenni. Ci sono comunque regioni in Italia in cui le auto a gas restano un “must” come l'Emilia Romagna, con una percentuale di vetture a Gpl e metano in circolazione del 17,71%, seguita da Marche (17,60%), Umbria (12,10%) e Veneto (10,45%), contro una media nazionale dell'8,1%.

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