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Europa sotto pressione per l’acqua
Circa 70 milioni di europei in stress idrico in estate, in Italia chi sta peggio è la Sicilia e il turismo pesa sempre di più sull’emergenza acqua, lo dice l’AEA
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06/04/2016

Si avvicina l’estate e si avvicina, per molte regioni europee, l’emergenza acqua. Circa 70 milioni di europei, il 14% del totale, ogni estate soffre infatti la sete. La situazione è ancora peggiore nelle regioni mediterranee dove più del 53% degli abitanti ogni estate è in stress idrico, uno stress che non regredisce neanche in inverno quando resta ancora un 20% di popolazione che deve fare i conti con il rubinetto a secco. Il panorama della situazione acqua in Europa è stato disegnato dall’ Agenzia Europea per l’ambiente (AEA) che osserva che “mentre l'acqua è generalmente abbondante in Europa, carenze idriche e ricorrenti siccità continuano a colpire alcune regioni, in particolare quelle che sono densamente popolate e hanno elevate esigenze di l'acqua per l’agricoltura e per il turismo durante l'estate”. L’ AEA ha valutato l’indice di sfruttamento dell'acqua (+ WEI) dei distretti idrografici europei, la percentuale, cioè, di acqua dolce totale utilizzato rispetto alle risorse di acqua rinnovabili disponibili. L'indicatore mostra che circa 20 distretti idrografici, soprattutto nel Mediterraneo, devono affrontare problemi di stress idrico strutturali e questi includono Cipro, Malta, Creta, le isole Baleari e la Sicilia. La situazione è ancora peggiore in estate, soprattutto per Cipro e Segura in Spagna, dove l’uso della risorsa acqua è chiaramente insostenibile. Nel Rapporto dell’AEA emerge che i driver principali dello stress idrico sono la crescita della popolazione urbana e un più elevato livello di vita, insieme alla riduzione della disponibilità di acqua causata da inquinamento e siccità. Molte grandi città, per essere in grado di rispondere alla domanda di acqua, hanno sviluppato ampie reti per il trasporto idrico, spesso su distanze superiori a 100-200 km. L’ agricoltura rappresenta il maggiore consumatore di acqua in Europa (il 36% annualmente ed il 60% in estate), e nell’ area mediterranea ne assorbe addirittura quasi il 75% del totale dell'acqua per uso agricolo di tutto il Vecchio Continente. Negli ultimi decenni il settore dei servizi, in particolare le aziende che si occupano di turismo, risultano esercitare enormi pressioni sulle risorse idriche rinnovabili, pari al 11% del consumo annuo totale di acqua. Le piccole isole del Mediterraneo, in particolare, sono in condizioni di stress idrico gravi nel periodo estivo a causa dell’invasione dei turisti, il cui numero risulta essere 10-15 volte superiore a quello dei residenti.. Questa diagnosi dell’ AEA è confermata anche da uno studio commissionato dalla commissione TRAN del Parlamento europeo all'Istituto di Trasporto e Turismo dell'Università del Lancashire. Secondo questo studio, anche se il consumo di acqua del settore turismo è ancora modesto su base annua, esso avviene soprattutto nel periodo estivo e in aree che soffrono di carenza di acqua e questo causa problemi sempre maggiori alle principali destinazioni turistiche soprattutto del sud dell’Europa. A questo si aggiunge il fatto che, secondo lo studio, i turisti consumano dalle 3 alle 4 volte più acqua dei residenti (circa 300 litri di acqua al giorno).

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