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Troppa chimica in un menu di pesce pescato nel Po
Una ricerca dell’Irsa ha rilevato la presenza di interferenti endocrini, sostanze chimiche che hanno effetto sugli ormoni umani, nei sedimenti e nei pesci del Po e del Lambro
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15/02/2016

Un piatto di pesce pescato nel fiume Po può avere come contorno una “porzione” troppo abbondante di chimica. Carpe, lucci perca, siluri e breme pescati in alcuni tratti del fiume Po e del suo affluente, il Lambro, sono ricchi infatti di interferenti endocrini, sostanze chimiche che hanno effetti sugli ormoni umani interferendo con il loro sviluppo e funzionamento, tanto che, come consiglia una ricerca, dovrebbe esserne interdetto il consumo. La ricerca realizzata da alcuni scienziati dell’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa), del CNR, “Emerging and priority contaminants with endocrine active potentials in sediments and fish from the River Po (Italy)”, pubblicata sulla newsletter della Commissione Ue, Science for environment policy, aggiorna precedenti ricerche sull’ inquinamento del Po. Alcuni tratti del Po sono densamente popolati e di conseguenza il fiume è soggetto agli inquinanti provenienti dagli scarichi delle acque reflue, dal deflusso delle acque piovane, dalle fognature, da scarichi agricoli e industriali. Nonostante i continui miglioramenti normativi, a livello europeo, dalla direttiva acqua (2000/60/CE) fino alla recente direttiva (2013/39 / UE) che, stabilisce standard di qualità ambientale per 45 sostanze prioritarie che presentano un rischio significativo per l’acqua dolce, l’ambiente e / o per la salute umana, gran parte delle centinaia, forse migliaia di sostanze chimiche che sono utilizzate o sintetizzate quotidianamente, trova il proprio recapito finale nei corpi idrici. Una certa quantità di queste sostanze prioritarie sono state identificate come interferenti endocrini che hanno effetti sulla fauna selvatica e gli ormoni umani. Queste sostanze, una volta arrivate nell’ acqua si depositano sui sedimenti. I ricercatori, per analizzare lo stato di inquinamento del Po e del Lambro hanno raccolto i primi 10 centimetri di sedimenti da quattro punti del Po e uno del Lambro e hanno anche analizzato quattro specie di pesci tipici del Po (carpa, luccio perca, siluro e breme) presi nell’ ultimo tratto del fiume prima che entri in Adriatico in quanto anche l’uomo può essere esposto agli inquinanti nel caso mangiasse il pesce contaminato. I sedimenti e i pesci sono stati analizzati per vedere la presenza di una vasta gamma di interferenti endocrini come i ritardanti di fiamma (TBBPA, TCBPA-bis, DBDPE, HBCD, PBDE), i prodotti per la cura personale e cosmetici  (TCS,TCC, HHCB, AHTN), ormoni (estrogeni naturali e sintetici), tensioattivi (OP, NP), un componente della plastica, come il bisfenolo A e inquinanti fuori legge come il DDt e il PCB. Quasi tutti i campioni di sedimento raccolti dal Po contenevano livelli rilevabili di tutte le sostanze chimiche testate, tranne DBDPE, TBBPA-bis e OP, che sono stati trovati solo nei sedimenti del fiume Lambro. La maggior parte di questi inquinanti non erano a livelli abbastanza alti da costituire individualmente un rischio. Tuttavia, le concentrazioni di PBDE, PCB, di estrogeni naturali e sintetici, e di NP erano abbastanza alte da destare preoccupazione. Alti livelli di PBDE sono stati trovati anche nei pesci nell'ultimo tratto del fiume Po. Campioni di fegato dai quattro tipi di pesce avevano una media di 12 ng PBDE per grammo, che è 1000 volte superiore a quella standard di qualità ambientale di 0,0085 ng / g fissati dalla direttiva 2013/39 / UE.  Anche il PCB, nonostante sia soggetto a rigorose restrizioni in Europa fin dal 1980, è stato trovato in una concentrazione di 335 ng / g nei sedimenti del fiume Lambro. Questo livello è di moderata preoccupazione per gli organismi bentonici, ma, dicono i ricercatori, poiché il PCB si può accumulare lungo la catena alimentare, questo livello di concentrazione e quello rilevato a valle del Po supera i valori di sicurezza stimati per il consumo umano. I ricercatori stanno ora studiando come i sedimenti inquinati trasportati lungo Po stiano influenzando le lagune costiere all'ingresso del mare Adriatico.

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