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Le imprese green vincono in fatturato e export, ma l’occupazione al palo
Lo dice la Relazione sullo stato della green economy presentata in occasione della quarta edizione degli Stati Generali della Green Economy a Rimini nella giornata inaugurale di ad Ecomondo
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03/11/2015

Sono sempre di più – oltre  4 su 10 - e le loro  performance economiche segnano il verde. Le imprese italiane della green economy nel 2014 hanno registrato, infatti, migliori fatturati (più del 21% lo hanno aumentato contro il 10,2% delle imprese tradizionali) ed un export più consistente. A fronte però di questi dati economici tutti di segno positivo, si registra invece una situazione ancora debole dell’occupazione, che stenta a riprendere. Le imprese green che nel 2014 hanno aumentato gli addetti restano una percentuale ancora piccola  11,4% di molto inferiore di quelle che lo hanno ridotto.  Tutte le sfumature del verde delle imprese italiane sono contenute nella Relazione sullo stato della green economy in Italia che è stata presentata oggi al Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti nella giornata di apertura degli Stati Generali della Green Economy, la due giorni , giunta alla quarta edizione, che si svolge ogni anno a Rimini all’ interno di Ecomondo. A pesare sui dati occupazionali è stato soprattutto il crollo delle rinnovabili. “Nonostante le difficoltà però – ha osservato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha realizzato la Relazione - le imprese green restano la parte più dinamica del sistema produttivo italiano, le uniche in grado di qualificare, rendere consistente e duratura la ripresa anche economica del Paese”. Guardando ai numeri dell’occupazione, emerge chela crisi delle rinnovabili ha prodotto nel 2014  un crollo del 71% degli investimenti provocato dal taglio retroattivo degli incentivi che segue un rallentamento già verificatosi nel 2013. Già nel 2013 l’Italia, con circa 95 mila occupati diretti e indiretti, aveva fatto segnare un saldo negativo rispetto al 2011 di ben 27 mila posti di lavoro (-22%). E’ il fotovoltaico ad avere la performance peggiore rispetto al 2011, con -82%, seguito dai biocombustibili (-40%). Non è disponibile ancora il dato occupazionale del 2014, ma, visto il crollo dei nuovi impianti, è realistico attendersi anche un ulteriore forte calo dell’occupazione nel settore. Ma non è tutto “in rosso” sul fronte dell’occupazione, ci sono anche settori dove è in crescita, come nell’ efficienza energetica. Qui, grazie al bonus, dal 2006 al 2013 le domande per detrazioni destinate alla riqualificazione energetica sono state 1,88 milioni per un importo di ben 22 miliardi di euro di interventi. In media sono stati occupati 40 mila addetti diretti ogni anno nella riqualificazione energetica (60 mila considerando l’indotto), con un aumento nel 2014 a 48 mila occupati diretti, che arrivano a 72 mila incluso l’indotto. Un altro piccolo boom occupazionale è stato registrato nel settore delle due ruote dove l’l’Italia ha il primato assoluto nell’Ue a 28 per produzione di biciclette, con circa 2,6 milioni di unità e un fatturato di 1 miliardo di euro A livello occupazionale, il settore ciclistico conta oltre 22.000 addetti che si ripartiscono in diversi settori d’impiego, tra cui il più importante è quello del turismo ciclabile, che da solo ha attivato nel 2014 il 62% dei posti di lavoro. Il resto riguarda produzione (15%), vendita e riparazione (13%), infrastrutture (6%), noleggio (4%).

 

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