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Francesco, un leader globale che vuole riunire il mondo.
L'editoriale di Simonetta Badini
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28/09/2015

E’ spiazzante, commovente, disarmante l’azione planetaria di riunificazione e pacificazione che Papa Francesco sta imbastendo, nella più totale autonomia, con la forza della sua vocazione pastorale. Folle, masse di fedeli, e non, si stringono a lui, in ogni dove, riconoscendogli la leadership mondiale dell’umiltà e magnificenza al contempo. La sua determinazione, la semplicità del suo agire sono i grimaldelli con i quali sta sfondando i muri dell’indifferenza e dell’arroganza, riconducendo alla moralità i potenti del mondo. Con tutta la fragilità dell’essere umano, che inciampa sulla scaletta di un aereo, risalta e fa eco la sua aura di saggezza e lungimiranza.

Il servo di Dio, così ama definirsi, sta chinando le teste dei più influenti capi di Stato, riportandoli alla ragionevolezza, al bisogno di inclusività, al rispetto per i più deboli. Rispetto che implica una ineludibile riconsiderazione del diritto alla vita, che fa il paio con il diritto all’ambiente. I temi di tutela e salvaguardia dell’ecosistema sono gridati a gran voce da Francesco che vuole far riflettere gli uomini sulla loro stretta correlazione con la Natura, parte integrante del proprio essere. Uomini a cui chiede di rivedere e bandire le derive utilitaristiche, di ripercorrere la via del sostegno reciproco e dell’aiuto verso i più emarginati.

Un grido a difesa dell'ambiente e dei poveri, lanciato nel discorso tenuto al Palazzo di Vetro di New York, dinanzi all’assemblea generale dell’Onu, richiamando i presenti a ricercare soluzioni pacifiche e responsabili per il bene dell’umanità intera. Uno sprone sentito e accorato affinché si vigili sullo sviluppo sostenibile dei Paesi per ricreare equilibri ed equità.

Un Papa dinamico e resiliente, dunque, che si insinua con grande naturalezza e autenticità tra le istituzioni più influenti del pianeta, ma anche tra i senzatetto, nelle carceri, ovunque serva una parola “buona”.

Un Papa che ferma la sua vettura, all’aeroporto di Philadelphia, per non negare un bacio a un bambino disabile, al cospetto della mamma in lacrime per il gesto inaspettato.

Questo è Francesco, questo è l’argentino, figlio di migranti, che sta disseminando virtuosismi e riportando il mondo sulla strada della salvezza.

Questo è il leader globale che sta riscrivendo la storia, che intende cambiare le sorti dell’umanità.

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