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Orti sul balcone: nasce quello verticale
Si chiama veve e permette di coltivare pomodori e zucchine in 1 metro quadrato. La start up, incubata a Progetto Manifattura, sta lavorando per lanciare la tecnologia sul mercato
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18/08/2015

Pomodori al posto dei gerani, zucchine accanto ai ciclamini: l’orto fai da te, in giardino o sul balcone, è sempre più popolare. Secondo Coldiretti, gli italiani sono diventati un popolo di hobby farmers, con 20 milioni di persone che si sono messe al lavoro questa primavera per coltivare verdure in piccoli orti, giardini e balconi. Non sempre, però, date le piccole dimensioni di aiuole e terrazzi, hanno potuto raccogliere gli ortaggi necessari per tutta la famiglia.

Sull’onda del crescente interesse verso l’orto fai da te, e per rispondere ai bisogni di chi non ha abbastanza spazio o non si muove facilmente, è nato il progetto di orto verticale da balcone. C’è un prototipo e il sistema potrebbe arrivare in commercio già a fine anno. “Tutto è cominciato un anno fa, quando ho iniziato a pensare che sarebbe stato bello poter dotare ogni abitazione di un orto in grado di soddisfare i bisogni di tutta la famiglia, al contrario degli orti sui balconi tradizionali, che oggi sono spesso dei palliativi”, spiega Matteo Sansoni, architetto appassionato di orticoltura e disegno industriale. Coniugando l’autoproduzione con un ridotto consumo di acqua ed energia, è nata così veve-vegetali in verticale, start up incubata nell’hub trentino della green economy Progetto Manifattura.

Il sistema inventato da Sansoni si basa sulla tecnologia aeroponica: le radici di verdure e ortaggi sono sospese nell’aria e gli elementi nutritivi vengono nebulizzati. L’orto verticale veve si compone di una bacinella per i nutrienti disciolti in acqua – “tutti biologici certificati, li forniremo insieme alla macchina” –, una pompa e alcuni moduli sovrapponibili in cui sono inseriti diversi tubetti, uno per ogni pianta. “Basta inserire un seme o una piantina in ogni tubetto e attaccare la spina per l’alimentazione della pompa, che parte in automatico ogni 10 minuti per 10 secondi”. Il sistema è dotato anche di sensori che monitorano il funzionamento di veve: “Se per esempio il ph si alza o alle piante non arriva abbastanza acqua a causa di un guasto, il sistema avvisa il proprietario con un sms sul cellulare”.  Fino ad oggi la tecnologia aeroponica era usata soprattutto nelle grandi serre, perché ingombrante e costosa. “Ho cercato di ottimizzare gli spazi e la spesa: il sistema veve occupa solo 1 metro quadrato per 2,30 metri di altezza e costerà quanto un elettrodomestico. Anche i consumi sono ridotti: circa 4 euro al mese di elettricità, e 85 litri d’acqua ogni due settimane, il 90% in meno rispetto a quella necessaria per coltivare orto tradizionale.  

Il prototipo di veve è installato nel cortile dell’incubatore, a Rovereto, e produce già insalata, zucchine, basilico e pomodori. “Stiamo lavorando alla fase di ingenierizzazione. Mi piacerebbe che le diverse componenti di veve potessero essere assemblate qui, da dove è iniziato il mio percorso, visto che Progetto Manifattura inizierà presto a costruire proprio degli spazi produttivi per le start up incubate”.

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