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Equoevento! Ovvero come dare in beneficenza cibo in eccesso al tuo matrimonio o party!
Gli sprechi di cibo agli eventi sono davvero un problema. Da un lato rischiano di diventare un rifiuto, dall’altro sono piatti e leccornie da far leccare le dita che potrebbero essere donati a chi ne ha bisogno. A ciò risponde Equoevento.
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16/03/2015

Organizzare un evento a impatto zero richiede una serie di accortezze: dalla location al menù. Per quanto si cerchi di evitare inefficienze è spesso difficile calcolare la giusta quantità delle portate, anche per permettere i bis (e i tris) a chi voglia leccarsi le dita con le leccornie offerte. Spesso, purtroppo, il cibo avanzato diventa un rifiuto, uno spreco. Che fare? Una soluzione concreta ce l’ha raccontata Giulia Proietti, Presidente dell'associazione Equoevento, che ha risposto anche a nome dei soci - Francesco Colicci, Carlo De Sanctis e Giovanni Spatola, e degli attuali 30 volontari – alle domande di Econews.

Come nasce Equoevento?

Equoevento è una associazione senza scopo di lucro che recupera il cibo prodotto in eccesso e non consumato in occasione di eventi (convegni, matrimoni, meeting, etc.) e lo porta a chi ne ha bisogno (mense caritatevoli, centri di accoglienza per rifugiati, case famiglia).

L’idea è venuta in mente a 4 amici nel corso del banchetto di un matrimonio dopo aver constatato quanto cibo non consumato fosse destinato ad essere buttato. Per questo abbiamo deciso di fare qualcosa per cambiare una pratica ormai divenuta abituale tra i catering, obbligati per legge a non riutilizzare le eccedenze.

Tutti i fondatori di Equoevento sono ragazzi sotto i 30 anni con una propria professione: Giulia e Francesco sono avvocati, Giovanni è un webdesigner e Carlo è architetto. Nonostante gli impegni, sentiamo la necessità di contribuire cercando di dedicare all’organizzazione il nostro tempo disponibile, insieme a tanti ragazzi volontari che ci aiutano quotidianamente. 

Da quanto esiste la onlus e con quali risultati?

L’idea di Equoevento Onlus è nata nel Gennaio 2014 e già nell’Aprile dello stesso anno è avvenuto il primo ritiro in occasione del congresso nazionale della Federnotai presso il Waldorf Astoria. In meno di un anno, l’associazione ha reso “equi” più di 100 eventi, recuperando oltre 30.000 pasti che sono stati distribuiti a circa 20 enti caritatevoli e a beneficio di oltre 10.000 persone in difficoltà. La crescita di Equoevento è stata esponenziale e nel Gennaio 2015 abbiamo aperto una nuova sede territoriale nella città di Milano.  Proprio ultimamente inoltre, abbiamo iniziato una nuova entusiasmante esperienza di recupero nel corso di eventi sportivi, collaborando con la Federazione Italiana Rugby per il torneo delle Sei Nazioni.

Chi può contattarvi? Vi proponete direttamente o sono gli altri a cercare equoevento?

Chiunque sia coinvolto nell’organizzazione di un evento può contattarci per rendere il proprio evento equo: dal privato al catering incaricato fino alla società di eventi.

Dalla sua nascita Equoevento non ha mai avuto la necessità di contattare i responsabili degli eventi. Al contrario, tramite il passaparola, l’attenzione mediatica e grazie alla sensibilità diffusa verso il problema delle eccedenze alimentari, sono stati i terzi interessati a contattarci. L’idea di Equoevento, infatti, riuscendo a risolvere con una sola azione il doppio problema dei rifiuti e della fame, ha trovato un largo consenso da parte delle strutture coinvolte nell’organizzazione di eventi. 

Per ritirare il cibo e redistribuirlo, dal punto di vista burocratico, sono necessarie autorizzazioni particolari?

Grazie alla c.d. legge del Buon Samaritano, che rappresenta un’eccellenza dell’ordinamento italiano, le strutture che donano il cibo ad Onlus a scopi di beneficienza sono esonerati dalle responsabilità connesse alla loro distribuzione. Pertanto non è necessaria alcuna autorizzazione specifica per il recupero e la procedura è assolutamente snella e semplice. Equoevento si reca nel luogo dell’evento all’orario concordato con il catering, si provvede al confezionamento delle eccedenze in apposite vaschette usa e getta ed al loro trasporto immediato a favore di una mensa, casa famiglia o ente caritativo.

A chi viene consegnato? La onlus opera solo in alcune città o in tutta Italia?

Le eccedenze vengono consegnate in tempo reale alla mensa o ente caritativo che si trovi nelle vicinanze dell’evento e sia disponibile agli orari previsti di distribuzione. Collaboriamo stabilmente con circa 20 mense nel territorio della città di Roma, dove Equoevento è nata ed opera. Da poco abbiamo aperto una nuova sede a Milano, in grado di effettuare i ritiri nella regione della Lombardia. Stiamo iniziando le procedure per l’apertura in nuove regioni che dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno 2015. 

Come riuscite a far fronte alle spese di logistica?

Equoevento non richiede un contributo per effettuare il proprio servizio e quindi l’attività di recupero è possibile grazie alle donazioni e al supporto dei tanti soggetti che credono in questa iniziativa. E’ possibile sostenere Equoevento con una donazione (all’IBAN IT89 T031 2403 2040 0000 0232 665), destinando il proprio 5xmille o anche con un semplice like sulla pagina facebook.

Fortunatamente le spese connesse al ritiro non sono eccessive: si tratta di coprire i costi del carburante e delle vaschette usa e getta. Abbiamo stimato che a fronte di ogni euro speso, Equoevento sia in grado di salvare una porzione di cibo del valore di almeno 10 euro.

Se doveste esprimere un desiderio, come immaginate Equoevento tra 10 anni?

In dieci anni speriamo di aprire nuovi sede territoriali in tutta l’Italia e in alcune città estere. Nel nostro immaginario, preoccuparsi delle eccedenze alimentari dovrà divenire un elemento imprescindibile e automatico nell’organizzazione di qualsiasi evento.

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