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L'industria del vetro è green e a km (quasi) zero
Più che positiva la fotografia che ritrae uno dei settori industriali trainanti l'economia in Italia. Occupazione, investimenti in sostenibilità, ambiente.
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04/02/2015

Un'industria ben radicata sul territorio, con eccellenze a livello internazionale, in grado di creare occupazione e impegnata in investimenti costanti per ridurre i costi energetici e diventare sempre più efficiente.

È questa la fotografia scattata dallo studio “Contributo dell'industria dei contenitori in vetro in Italia in termini sociali, economici ed ambientali”, realizzato da Ernst & Young sui maggiori mercati europei per conto di Feve, la Federazione europea dei produttori dei contenitori in vetro e resa nota da Assovetro, l'Associazione nazionale degli industriali del vetro.

Sono tre gli indicatori nei quali l'industria del vetro si trova a fare da traino per il comparto industriale italiano. Ambiente, economia e occupazione. “Il nostro settore ogni anno investe circa 89 milioni di euro”, sottolinea Franco Grisan, presidente della sezione contenitori in vetro di Assovetro. “La maggior parte dei quali viene impiegata per il miglioramento dei forni, investimento quindi in efficienza energetica e ambiente”.

Sono proprio le caratteristiche intrinseche del vetro a renderlo un materiale unico, contribuendo a creare una filiera sostenibile e green. Un materiale riciclabile praticamente all'infinito, recuperabile e prodotto con materie prime locali. Il nostro Paese è tra i primi posti (terzi dopo Germania e Francia) per il riciclo (che si attesta intorno al 71 per cento) e per il tasso di recupero del rottame di vetro, che in media raggiunge il 59 per cento, “ma che in alcuni stabilimenti raggiunge il 90”, spiega Grisan.

Una filiera quasi a km zero, o comunque locale. Infatti il 66 per cento dei contenitori in vetro è prodotto utilizzando materie prime trasportate per meno di 300 chilometri prima di arrivare al sito produttivo, mentre il 47 per cento dei contenitori viene consegnato a clienti localizzati sempre nel raggio di poche centinaia di chilometri.

Importante poi il contributo dell'industria all'occupazione: sono più di 20 mila i lavoratori del settore, tra diretti e indiretti, tra i quali meno del 3 per cento a tempo determinato. Settore che produce ben 9.600 tonnellate di contenitori ogni giorno e che all'anno contribuisce alle finanze dello Stato con 170 milioni di euro.

Insomma, l'industria del vetro come esempio virtuoso. Esempio di economia circolare, dove riduzione dell'uso di materie prime, riciclo ed efficienza energetica sono le parole d'ordine.

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