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Meno fertilizzanti sui campi, più green l’agricoltura made in Italy
Questo trend sostenibile lo registra l’Istat, in 10 anni i fertilizzanti si sono ridotti del 23,4%
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27/01/2015

L'agricoltura italiana fa sempre meno ricorso ai fertilizzanti e ai prodotti fitosanitari attuando un modello agricolo che fa della sostenibilità un fattore distintivo. La conferma viene dall’Istat che, in un Rapporto appena pubblicato, rileva che nel 2013 la distribuzione sul territorio dei fertilizzanti è scesa del 13,4% e quella di fitosanitari dell’11,9% rispetto all’anno precedente.

Questi dati sono in linea con un trend “sostenibile” che ha visto la flessione in Italia della chimica “sul campo” negli ultimi 10 anni (i fertilizzanti si sono ridotti del 23,4%) e che viene incoraggiato anche dai finanziamenti dell’Unione Europea. Proprio a sostegno di un’agricoltura di qualità ambientale ci sono, infatti, 3,5 miliardi di euro della nuova programmazione dei fondi europei per stimolare investimenti legati alla sostenibilità fino al 2020 e di questi sono stati previsti 1,5 miliardi di euro per favorire la crescita del biologico, tenendo presente che in Italia un ettaro su dieci è coltivato con pratiche bio.

Abbiamo un sistema agricolo che guarda al futuro – ha osservato ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina – e lo fa abbassando l'impatto sull'ambiente, basti pensare solo che emettiamo il 35% di gas serra in meno della media Ue". Tornando al Rapporto dell’Istat, si legge che nel 2013 sono stati distribuiti in totale 41,1 milioni di quintali di fertilizzanti (-13,4% rispetto al 2012), con una diminuzione del 23,9%. dei concimi in generale (minerali, organici e organi minerali), ma con incremento degli ammendanti (+3,3%), dei substrati (+6,1%) e soprattutto dei correttivi, quei fertilizzanti cioè che modificano il pH del terreno (+12,2%) che si confermano come il settore emergente.

Guardando la distribuzione geografica, il 66% dei prodotti fertilizzanti viene distribuito nelle regioni settentrionali, il 16% in quelle centrali e il 18% nel Mezzogiorno. Sul fronte dei prodotti fitosanitari si registra invece un calo generalizzato rispetto al 2012. In particolare i fungicidi sono diminuiti del 14,6%, gli insetticidi e acaricidi del 15,0%, gli erbicidi del 3,1% e tutti gli altri del 9,6%. Anche in questo caso il maggior uso ne viene fatto al nord dell’Italia, il 53,1% dei prodotti fitosanitari viene distribuito, infatti, nelle regioni settentrionali, il 12,3% in quelle centrali e il 34,6 % nel Mezzogiorno.

 

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