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Imprese e natura: in una guida 34 storie laziali di green economy
“Eccellente” raccoglie le esperienze di aziende attive in aree protette e siti Natura 2000: serre idroponiche all’avanguardia, zone libere da elettrosmog, bio fast food e fattorie dove si cammina a piedi nudi
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04/02/2016

Il dato migliora, ma non si può dire che sia positivo. Se nel 2010 più di nove italiani su dieci non avevano mai sentito parlare di Natura 2000, la rete europea di aree protette che copre il 18% del territorio continentale, oggi non ne sa niente il 70% dei cittadini. Ancora troppi, se si considera che parliamo del network di zone sotto tutela ambientale più grande del mondo, in cui l’aspetto ecologico è unito allo sviluppo sostenibile, senza l’esclusione dell’attività umana. Come fare allora a portare le persone nei siti Natura 2000? E come valorizzare chi cerca di fare impresa in queste aree, con un occhio particolare all’impatto ambientale di ogni attività?

In Lazio, al Parco regionale dei castelli romani, insieme a un gruppo di professionisti e in collaborazione con la Regione Lazio, hanno avuto un’idea: creare una mappa delle esperienze virtuose collocate vicino ai siti Natura 2000 e alle aree naturali protette. Così è nata la guida “Eccellente”, che raccoglie 34 schede di altrettante strutture distribuite in tutta la regione, da Acquapendente (Viterbo) a Gaeta (Latina). “In questo modo da una parte valorizziamo aziende agricole, fattorie didattiche, B&B, ristoranti e stabilimenti balneari che eccellono per la loro attenzione all’ambiente, e dall’altra segnaliamo alle persone strutture interessanti dove fermarsi quando visitano le aree protette, promosse attraverso il più ampio progetto Life Go Park grazie anche all’omonima App”, spiega Simona Bisillo, curatrice della guida.

In sei mesi, Bisillo ha visitato le 40 aziende candidate, selezionandone 34 in base a criteri legati all’efficienza energetica e l’uso di energia da fonti rinnovabili, la gestione virtuosa dei rifiuti, la presenza di certificazioni di sostenibilità europee e la realizzazione di attività di comunicazione ambientale.

Le storie contenute nelle 80 pagine di “Eccellente” sono curiose: ci sono l’associazione Le Macere, attiva per la riqualificazione degli uliveti terrazzati del frusinate, e la società agricola Ferrari Farm, che in provincia di Rieti ha costruito una serra idroponica all’avanguardia in Europa. E poi l’agriturismo L’antica terra, nel viterbese, zona completamente libera da elettrosmog, e la fattoria didattica Il girotondo degli animali di Latina, che ai bambini offre percorsi sensoriali a piedi nudi per ritrovare il contatto con la natura. “Il lavoro di selezione è stato lungo, ma interessante: le persone che stanno dietro a queste aziende credono molto nella sostenibilità e la loro attività non ha mai un impatto negativo sull’ambiente”. Nel reatino, vicino alla riserva naturale dei monti Navegna e Cervia, per esempio, un giovane imprenditore ha creato l’azienda biologica Coralli mettendo in produzione terreni abbandonati. A Roma, non lontano dal parco regionale dell’Appia Antica, tre soci hanno aperto il Banco fast food, che utilizza materie prime biologiche provenienti da piccole aziende del territorio.

La vicinanza alle aree protette, spiega Simona Bisillo, “ha fatto in tutti i casi da stimolo per investire in sostenibilità e rappresenta allo stesso tempo un valore aggiunto per i prodotti di queste aziende, che non sempre però è facile da comunicare. Serve più informazione, anche perché le imprese di ‘Eccellente’ rappresentano dei modelli positivi per le altre”

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