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Mobilità condivisa, tutte le parole per dirlo
Car sharing, bike sharing, scooter pooling, park sharing, così si coniuga un nuovo modo di muoversi in città e Milano si conferma capitale della sharing mobility
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16/09/2015

La mobilità condivisa fa il pieno nelle città italiane. Car sharing, park sharing, scooter pooling, ride sharing, bike sharing, car pooling, tutte queste “declinazioni” della sharing mobility non sono più servizi di nicchia, ma servizi affermati, che permettono di lasciare l’auto in garage.e di risparmiare così l’ambiente. Secondo la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in Italia ad oggi sono presenti più di 100 iniziative di bike sharing, con più di 10.000 bici disponibili, ci sono circa 6000 auto in car sharing (erano 700 nel 2011) con circa 500.000 utenti nei primi mesi dell’anno e una proiezione al 2020 di 12 milioni di utenti nel mondo per un fatturato di 6,2 miliardi di euro; in Italia poi sono già disponibili più di 4.000 posti in park sharing. Tutte le nuove tendenze nella mobilità sostenibile sono stati esaminate nel corso del convegno"Choose, Change, Combine: giornata europea per la sharing mobility”, organizzato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in occasione dell’annuale Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. La città che per prima ha colto il vento a favore per queste nuove formule di mobilità è stata Milano che è diventata la capitale del car sharing con l’80% del mercato della auto condivise e del bike sharing (40.000 iscritti, 280 stazioni di prelievo e deposito, 14.000 prelievi quotidiani) ed è anche la prima città italiana che da luglio scorso sta sperimentando lo scooter sharing con 150 “due ruote” a disposizione. Ma non solo Milano, le due più note realtà per il car sharing, Car2Go ed Enjoy, sono presenti oltre che nel capoluogo lombardo anche a Roma, Firenze e Torino per un totale di quasi 4.000 auto in condivisione e rispettivamente180.000 e 270.000 utenti iscritti. Questo boom del car sharing, secondo Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, “è dovuta soprattutto alle soluzioni ‘free float’ modalità grazie alla quale le auto, invece di avere una postazione di parcheggio fissa, possono essere prese e riconsegnate ovunque all’interno di un’area predeterminata”. Accanto  a queste realtà, resta sempre il car sharing “storico” ICS, promossa dal Ministero dell’Ambiente, con postazioni fisse di parcheggio in 12 città (Bologna, Brescia, Firenze, Genova e Savona, Milano, Padova, Palermo, Parma, Roma, Torino, Venezia) con 666 auto e un totale di circa 27.000 utilizzatori. Anche il parcheggio e il viaggio sembrano scegliere la soluzione “condivisa”. Il. car pooling aziendale che permette di condividere un’ auto per andare e tornare dall’ ufficio, oggi è attivo in oltre 50 aziende di grandi dimensioni e in molti Comuni. Per i lunghi viaggi ora c’è anche il ride sharing: ci pensa BlaBlaCar, il servizio disponibile su tutto il territorio italiano e basato su un network di automobilisti che mettono a disposizione la propria vettura per condividere una tratta di viaggio con altre persone Se poi proprio non si può fare a meno di usare la propria auto, come far fronte al problema del parcheggio? Anche in questo caso la soluzione sta nella condivisione. park sharing, una Start-up nata nel 2014 che si basa su un network di privati proprietari di posti auto, box o garage, che offrono questi spazi a chi desidera parcheggiare senza perdere tempo e spendendo una cifra sostenibile. Sono circa 3.000 utenti iscritti tra per un totale di oltre 4.000 spazi parcheggio in tutta Italia, soprattutto a Firenze, e Roma. Per scegliere poi il servizio più adatto alle proprie esigenze si può utilizzare un’app  eVeryride, primo aggregatore di tutti i servizi di car sharing, bike sharing e scooter sharing. Che ad oggi conta più di 15.000 download e oltre 11.000 utilizzatori unici al mese., ovvero utenti che effettuano almeno un noleggio.

L’evento - ha osservato Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - rappresenta un momento di analisi approfondita del contesto internazionale, con le esperienze olandesi, inglesi e francesi, e ci aiuterà a fare il punto sulle criticità, gli ostacoli e le riforme indispensabili per migliorare la mobilità sostenibile in Italia, individuando in particolare le strategie di intervento e gli strumenti attuativi per lanciare e affermare il trasporto condivisonelle nostre città, nodi decisivi per lo sviluppo economico e sociale in chiave green”.

Credits immagine: Licenza CC Wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Cambio_CarSharing#/media/File:Cambio-fleet_eMobil.jpg

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