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Con Eco-sistemi l'acqua viene depurata con i tappi riciclati di plastica
La startup trentina si reinventa la depurazione delle acque reflue con un sistema semplice, ecologico ed economico.
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29/06/2015

È proprio vero. Sono spesso le idee più semplici ad essere le migliori. Ne è un esempio il sistema per la depurazione delle acque reflue ideato da Eco-sistemi, startup trentina nata come spin-off dell'Università di Pavia nel 2013 e che oggi ha sede a Rovereto, all'interno di Progetto Manifattura, hub green del Trentino.

Composta da quattro soci, due biologi, un chimico e un impiantista, la giovane azienda propone un sistema innovativo ed ecologico per la depurazione delle acque reflue: la Rcbr (Rotating cell biofilm reactor) utilizza i tappi di plastica riciclati come base per la creazione di colonie di batteri in grado di degradare le sostanze inquinanti a base di azoto e carbonio.

Nella pratica di parla di un contenitore in metallo rotante, nel quale vengono inseriti centinaia di tappi di plastica, provenienti da bottiglie, tetrapack e bevande varie. A contatto con l'acqua viene a formarsi una sottilissima pellicola formata da colonie di batteri che si trovano a vivere e proliferare sulle pareti stesse dei tappi. Qui “mangiano” letteralmente gli inquinanti, depurando l'acqua.

“Con 5 chilogrammi di tappi riusciamo a depurare 1 metro cubo di acqua e ridurre le emissioni di CO2 di 17 chilogrammi”, spiega Dario Savini, uno dei creatori del sistema. “Invece di carissimi elementi plastici prestampati, abbiamo impiegato banali tappi di plastica riciclati che, per forma e materiale, sono perfetti come abitazioni – carrier in termini tecnici – per i batteri”.

I tappi concorrono ad aumentare il volume dove possono proliferare i batteri pulitori, un po' come accade nel filtro biologico degli acquari. Il sistema inoltre è energeticamente economico, perché pensato per consumare pochissima energia: i dati  che emergono a un anno esatto dalla prima applicazione a scala industriale, dimostrano un consumo massimo di energia pari a 1,7 kWh per depurare 1 metro cubo di refluo. Secondo la startup “l’impianto Rcbr presenta un consumo di energia pari a 0,4 kWh, quindi un costo 7,5 volte inferiore per depurare un metro cubo di reflui”.

Il sistema si basa sul concetto di upcycling, ovvero il rifiuto diventa risorsa e viene riutilizzato come materia prima. “La nostra macchina depura i reflui, con una serie di effetti positivi sull’ambiente. Oltre ad avere costi bassissimi legati ai consumi di elettricità, offre un esempio reale di circular economy”, conclude Savini.

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