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Keep and Clean: l’ecomaratona che unisce sport e raccolta dei rifiuti “abbandonati”. Intervista a Roberto Cavallo
Come conciliare una sana corsa e la voglia di risanare dalla sporcizia campi, parchi e montagne? Ce lo spiega Roberto Cavallo
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04/05/2015

Conto alla rovescia per la prima edizione italiana di Pulisci e Corri, la maratona della sostenibilità che lascia la strada più pulita a ogni passaggio dei maratoneti e che si terrà dall’8 al 16 Maggio. A raccontarcela è Roberto Cavallo, AD di Erica e vicepresidente del Comitato Scientifico per il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti del Ministero dell’Ambiente.

Keep & Clean, conto alla rovescia, di cosa si tratta?

Il titolo in inglese, al di là dell’assonanza con "Keep Calm”, è la vera ambizione del progetto “Tieni pulito… e corri”. Nella traduzione italiana - un po’ per esigenze comunicative un po’ perché è la realtà - abbiamo tradotto con “Pulisci e corri”. Si tratta di un a corsa di 400 km in 8 tappe consecutive da Aosta a Ventimiglia, con 17mila metri di dislivello positivo. Vogliamo comunicare come i rifiuti in mare (priorità della commissione europea) siano generati per il 70% nell’entroterra. La bottiglietta che buttiamo per strada nelle nostre città presto o tardi arriva in mare e di lì entra nella catena alimentare senza uscirne più.

Chi saranno i "maratoneti"? Chi si può unire?

La corsa nasce per 2 runner. Uno vero, Oliviero Alotto, anche presidente dell’Associazione Terra del Fuoco, famosa perché organizza il treno della memoria e si occupa di aspetti sociali a partire dalla città di Torino, ma con un curriculum invidiabile per le corse ed uno un po’ improvvisato, cioè il sottoscritto, Roberto Cavallo.

Alcuni runner si sono proposti per accompagnarci almeno per un tratto, tra tutti cito Franco Collé vincitore del Tor des Geants, il trail più duro del mondo, che sarà alla partenza da Aosta con noi.

Per verificare come accompagnarci anche solo per un pezzetto può tenersi aggiornato online per ogni tappa ci saranno alcuni punti di appoggio per confortarci, spronarci a non mollare, accompagnarci un pezzo, seguendo lo specifico regolamento.

Ad ogni tappa corrisponderà un evento. Potrebbe farci qualche esempio concreto?

Ad ogni arrivo di tappa le amministrazioni dei comuni nei quali arriviamo organizzano un evento straordinario di pulizia, coinvolgendo il volontariato, la cittadinanza e soprattutto le scuole. Al termine della pulizia - e dopo un po’ di fisioterapia - Oliviero ed io presenzieremo ad un incontro pubblico nel corso del quale racconteremo ciò che abbiamo visto, fotografato e raccolto nel corso della tappa, magari non solo rifiuti… con l’aiuto dei testimonial e i tecnici di ERICA sottolineeremo il problema del littering e le ripercussioni sulla catena alimentare, sulla globalità degli impatti. Infine, a seconda dello sponsor che ha adottato la tappa, approfondiremo un tema specifico: dagli pneumatici, alle lattine, dai cartoni per bevande ad altri imballaggi, agli oli esausti.

Pensa che sia un evento ripetibile negli anni?

Quando mi è venuto in mente, non l’ho pensato come evento ripetibile. Mi piace la fase creativa e quella di realizzazione. Adesso che però si avvicina la data di partenza vedo una comunità che si appassiona e cresce attorno al progetto, fatta di appassionati alla corsa che, con un po’ indulgenza, soprattutto nei miei confronti, si avvicinano ai temi dei rifiuti; e una comunità di appassionati all’ambiente, magari un po’ fuori forma, che si avvicinano alla corsa.

E allora chissà magari se le istituzioni continuano a seguirci (e gli sponsor anche) potremo attraversa l’Italia da nord a sud.

Allora, come se lo immagina alla decima edizione?

Spero sinceramente non ci sia! Perché non ci saranno più rifiuti in giro da togliere e tutti noi abbiamo imparato che i rifiuti è meglio non produrli e quando si producono si buttano nella raccolta differenziata per riciclarli… e quindi non serviranno più campagne di sensibilizzazione! E così nel frattempo mi sarà venuta un’altra idea.

E chi volesse seguire e contribuire a distanza?

Come ho detto prima c’è il sito Internet e accanto a questo cerco di aggiornare i social (Facebook e soprattutto twitter) e oltre ad aiutarmi ad allenarmi vedrete anche le foto e i numeri di quanti rifiuti sto incontrando per le strade!

Se poi ci volete potete darci una mano sottoscrivendo una quota del crowfunding sarete ancora più protagonisti.

Se dovesse motivare le persone a stare attente a ciò che “perdono” per strada grazie alla lettura di un libro, quale consiglierebbe loro?

C’è un libro specifico sul littering dell’amico Giorgio Ghiringhelli accanto a questo libro tecnico vorrei consigliare “Camminare” di Henry Thoreau, “Nelle terre estreme" di Jon Krakauer, e infine per capire che in fondo in ciò che buttiamo c’è valore economico, ma soprattutto sociale “Mongo. Avventure nell’immondizia” di Ted Botha.

 

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