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Happy birthday Econews, auguri Expo2015!
Un anno di Econews e l'inaugurazione dell'Expo di Milano 2015. L'editoriale di Simonetta Badini
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01/05/2015

Oggi è il compleanno di Econews, nella versione online. Eh sì, è già trascorso un anno dall’avvio del progetto mediatico volto alla condivisione dei temi ecosostenibili tra gli stakeholder più rappresentativi del panorama nazionale e internazionale! La testata giornalistica che infonde etica e rispetto verso l’ambiente, al fine di preservarlo per le future generazioni, accende la sua prima candelina. E’ stato un anno veloce, intenso, complesso, ricco di eventi e contrapposizioni. Econews ha cercato sempre di registrare e raccontare i cambiamenti, le criticità, i risultati raggiunti, i nuovi orientamenti, gli eventi più significativi. Insomma, ha declinato tutte le tendenze del green, dai consumi diventati più consapevoli alle nuove formule di sharing economy che hanno rivoluzionato il rapporto con i beni, non più posseduti ma condivisi per risparmiare risorse e ridurre l’inquinamento; dall’affermarsi della green economy, l’unica in anni di recessione economica a registrare un segno positivo, ai processi eco-friendly che hanno investito il mondo produttivo,  fino  alle nuove normative italiane ed europee su clima, Ogm, Via o sullo spinoso dossier Ilva.

Il racconto di questo primo anno ha sempre cercato di evitare ogni catastrofismo perché l’ambiente, siamo convinti, non deve rappresentare un vincolo, ma un’opportunità e un elemento cardine dello sviluppo.

Contestualmente, oggi, si accendono i riflettori su Expo2015, il più spettacolare eco-evento che irradierà Milano di planetaria visibilità e porrà il nostro Paese sul podio di un palcoscenico globale, attirando l’attenzione di milioni di turisti provenienti dal mondo intero.

Che emozione e quanta responsabilità grava sulla credibilità dell’Italia al cospetto del “giudizio universale” dei 145 stati che hanno aderito alla manifestazione!

Questo il numero delle nazioni che esporranno i loro virtuosismi nei cluster meneghini per scambiarsi esperienze e potenziare il comune impegno nel diffondere una cultura alimentare responsabile, sana, sicura e sostenibile.

“Nutrire il Pianeta” è il grande obiettivo che assurge a slogan della internazionale kermesse milanese, per trasporre ai Paesi in difficoltà le corrette tecniche di preservazione delle biodiversità e riuscire autonomamente a provvedere al proprio sostentamento.

Un Pianeta, dominato da incoerenze e contraddizioni, in grado di produrre a sufficienza per sfamare 12 miliardi di persone, secondo l’Onu, dove però 820 milioni di individui soffrono la fame e altrettanti sono obesi per cattiva nutrizione, mentre 2 miliardi di persone sprecano il 40% del cibo che acquistano. Queste discrasie insostenibili sono gli effetti più negativi di una globalizzazione dirompente che standardizza, omogeneizza le culture e accresce le disparità sociali, favorendo gli interessi di pochi. In questo processo di interconnessione e confusione disarmante delle identità, si diffondono stereotipi omologati e omologanti di modelli, anche alimentari, che non tutelano di certo le diversità e le endemicità.

Gli emblemi più rappresentativi di un evento che intenda esprimere coerenza vanno dapprima ricercati tra i tanti produttori e aziende che tutelano realmente le specificità, la tradizione e le qualità proprie dei territori. Quelle realtà ed eccellenze che sono patrimonio vitale per elargire con efficacia quel concetto di “glocalità” positiva. Quel messaggio distintivo che deve assolutamente prevalere sugli appiattimenti uniformanti e che, solo se rivalutato e diffuso quale best-practice, saprà essere latore di benessere solidale, in grado di colmare gli squilibri esistenti.

Auspicando che Expo2015 possa amplificare l’importanza di produzioni responsabili e sostenibili, credendo fortemente nella valenza di un evento di siffatta portata e risonanza, auguro alla manifestazione un successo eclatante, anche perché è in gioco l’attendibilità del nostro Paese.

Spenta la candelina, buon compleanno Econews!

Simonetta Badini

 

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