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Logistica: mezzi pieni e sostenibili per risparmiare fino al 47% di CO2
In Europa i tre quarti delle merci si spostano con il trasporto su gomma, che però rimane inefficiente: un camion su quattro viaggia vuoto
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19/01/2015

In Europa, i tre quarti delle merci si muovono attraverso il trasporto su gomma, con un giro d’affari di 300 miliardi di euro all’anno. Un settore spinto negli ultimi anni anche dalla crescita dell’e-commerce: secondo l’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, nel 2014 gli acquisti on line degli utenti italiani sono cresciuti del 16%, con la conseguente proliferazione di pacchi in consegna da parte dei corrieri. Allo stesso tempo, la Commissione europea fa notare da tempo la scarsa efficienza del settore: un camion europeo su cinque viaggia vuoto, e il dato diventa uno su quattro se si considerano solo i trasporti interni nei singoli stati membri. Con effetti diretti sui costi, ma anche sull’ambiente per via delle emissioni di quei mezzi in movimento senza carico o con molto spazio ancora libero.

L’associazione Indiecod-Ecr, che si occupa della diffusione di standard commerciali come il codice a barre, ha provato a calcolare i benefici che deriverebbero da una logistica più integrata. Nella filiera del largo consumo, con unità di carico efficienti e una saturazione dei viaggi vicina al 100%, si potrebbe evitare di percorrere 600 milioni di chilometri, ottenendo così una riduzione delle emissioni di CO2 del 47% e un abbattimento dei costi di 750 milioni di euro. La chiave, secondo l’associazione, sta in un approccio più ampio rispetto al passato, che va al di là delle esigenze logistiche delle singole imprese: “Oggi più che mai la continua ricerca di efficienza nel largo consumo è focalizzata su soluzioni innovative basate sulla collaborazione di filiera, che superano la dimensione interna e vanno oltre il perimetro aziendale”. Un’altra strada passa attraverso la capacità dei corrieri di ottimizzare viaggi e consegne: la piattaforma Spedingo, nata a ottobre 2012 per far incontrare domanda e offerta nel settore dei trasporti di oggetti ingombranti, permette alle imprese di aumentare l’efficienza delle consegne, cercando di riempire i mezzi il più possibile. Nei primi 18 mesi di attività, grazie al sito web i corrieri aderenti hanno combinato insieme tratte per due milioni di chilometri totali, con un risparmio di 400 tonnellate di Co2.

Di fronte all’aumento delle consegne nelle aree urbane dato anche dalla crescita dell’e-commerce, alcune città provano a correre ai ripari scegliendo mezzi più sostenibili. Nell’ambito del progetto europeo PUMAS, per esempio, Torino sta sperimentando nuovi modelli di consegna delle merci, con veicoli a basso impatto ambientale (GPL, metano o elettrici, euro 5) equipaggiati con dispositivi GPS in grado di tracciare il percorso dei mezzi e localizzarli, per studiare i movimenti della logistica in città.  Il nuovo sistema si basa su incentivi più che su divieti: le imprese di trasporti che hanno deciso di aderire possono usare specifiche aree riservate per il carico e lo scarico delle merci, accedere alla ZTL Centrale con orario esteso e utilizzare le corsie riservate per muoversi più velocemente.

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