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Lo Stambecco delle Alpi

Paspardo (BS), 18 aprile

Un sabato dedicato allo stambecco al Centro Faunistico del Parco dell’Adamello. L’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura organizza un incontro formativo rivolto ai rilevatori dello Stambecco delle Alpi nell’area protetta dove questa specie  resiste con meno di 200 animali. L’incontro - che affronterà la biologia e l’etologia dello stambecco, il riconoscimento della specie e delle classi di età, le tecniche di censimento in montagna, l’utilizzo della strumentazione, il monitoraggio dello stambecco nel Parco dell’Adamello e le relazioni tra Stambecco e attività antropiche nel Parco - rientra nel programma di monitoraggio organizzato dall’Associazione nell’ambito del Progetto Stambecco Adamello e ricade nel ventennale della reintroduzione dello Stambecco nel Parco. Bracconaggio, competizione alimentare (da parte di animali domestici spesso abbandonati tutto l’anno in montagna), scarsa variabilità genetica, cambiamenti climatici e disturbo da parte di cani vaganti sembrano essere i maggiori imputati della scarsa crescita della neo-colonia di Stambecco delle Alpi nel Parco dell’Adamello, decisamente al di sotto delle attese ed ancora molto lontana dalla capacità del territorio stimata in 1500 esemplari. Lo stambecco è una specie importantissima per gli equilibri naturali dei settori alpini e costituisce una specie simbolo della conservazione della natura su scala internazionale. Insieme ad altre specie alpine (Aquila reale, Gipeto, Cervo, Orso bruno), lo Stambecco è la colonna portante di un potenziale turismo naturalistico, che in tutto il Pianeta segna ancora una costante crescita (+3%/anno) anche in questo lungo periodo di crisi, che potrebbe fornire (se opportunamente valorizzato) un contributo importante al consolidamento della vocazione turistica del territorio adamellino e dunque alle economie locali ed alla qualità della vita delle comunità insediante nei territori. Sull’intero arco alpino la popolazione di Stambecco nel 1821 contava meno di 100 animali tutti concentrati nell'attuale Parco Nazionale del Gran Paradiso. Oggi la situazione è migliorata ma l’intera popolazione presente sulle Alpi – che conta circa 160 colonie - discende da poche decine di soggetti e presenta quindi una modesta variabilità genetica.  In tutte le Alpi italiane, inoltre, sono solo 4 le colonie che contano più di 500 animali (riproduttori), considerati come la “consistenza minima” necessaria per evitare l’erosione della già modesta variabilità genetica.

 

Credits immagine: TRK studio, Turra Samuele, Stambecco maschio

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