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Gli azionisti di Desertec se la danno a gambe
Dei 19 azionisti coinvolti nell'ambizioso progetto fotovoltaico nel nord Africa, ne sono restati tre e solo i tedeschi motivano la fuga
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23/10/2014

Desertec entra in una nuova fase“. Queste le parole del comunicato stampa ufficiale, che lasciano capire un cambio significativo di rotta di Desertec, il megaprogetto di energia solare nel nord Africa.

L’incontro con i rappresentanti delle 19 compagnie internazionali coinvolte nel più ambizioso progetto di energia solare mai concepito a livello globale, si è svolto a Roma a metà ottobre. Il progetto Desertec aveva come finalità quella di costruire il più grande parco fotovoltaico mai visto nella storia dell’energia, coinvolgendo grandi compagnie energetiche e technologiche di portata internazionale in grado di sfruttare le ampie vallate del deserto nord-africano. Il fine ultimo era di far arrivare al Vecchio Continente l’energia solare entro il 2050 soddisfacendo il 15% del fabbisogno energetico europeo. Gli investimenti necessari sarebbero ammontati a 400 miliardi di euro.

Negli ultimi tempi però la volontà degli azionisti di continuare a farne parte aveva già cominciato a ‘‘declinare“. Le compagnie tedesche come Siemens, Bosch, E.ON e Bilfinger si erano già tutte ritirate o avevano annunciato di volerlo fare. I contratti erano, infatti, tutti in scadenza entro la fine dell’anno e in tanti hanno sentito la necessità di ripensare il loro coinvolgimento. Ecco che da 19 partecipanti il numero si è ridotto a soli tre azionisti: la compagnia energetica ACWA Power dell’Arabia Saudita, la cinese State Grid e la tedesca RWE. Questa alleanza a tre è però ‚"ben intenzionata a portare avanti i progetti nell’Africa del Nord e nel vicino Est‘‘, fa sapere il Comunicato stampa che annuncia la nascita di "Desertec II".

Per quanto riguarda invece i motivi della rinuncia, le compagnie tedesche che si sono ritirate hanno spiegato con precisione le ragioni di questa decisione. Hanno infatti reso noto che sono tutte impegnate nello sviluppo di progetti di energia rinnovabile nel proprio paese e questo fa sì che in Germania ci potrebbero essere difficoltà di vendita dell’energia verde proveniente dal deserto. Altro motivo per questa fuga da Desertec è l‘instabilità politica che affligge i paesi dell’Africa del Nord e del Medio Oriente, un‘instabilità che allarma chi vuole investire in questi territori.

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