Un incontro per discutere della corretta gestione della risorsa acqua, alla luce di fenomeni estremi quali piogge intense e siccità e valutare la Water Footprint di due filere agricole. Questo vuole essere la Conferenza organizzata da Water Right Foundation, CERAFRI (Centro per la Ricerca e l’Alta formazione per la prevenzione del rischio idrogeologico) e Quàlita. Nell’ occasione verranno anche, presentati i risultati di Terra&Acqua, il progetto pilota nato su iniziativa di Water Right Foundation per promuovere l’importanza della sostenibilità idrica nelle filiere vitivinicole e olearie. Lo studio è stato condotto dai giovani ricercatori della scuola di Agraria e Ingegneria dell’ Università di Firenze. Il progetto Terra&Acqua ha valutato l’impronta idrica di tre aziende del territorio con l’obiettivo di valorizzare la produzione d’ eccellenza rendendola anche più sostenibile. Un primo passo quindi per la definizione di una procedura standard di valutazione dei consumi idrici e l’identificazione di buone pratiche e soluzioni per migliorarne l’ impatto ambientale. “La quantità di litri di acqua che servono per produrre un litro di vino o di olio, la cosiddetta Water Footprint – spiegano i ricercatori - non è soltanto il risultato di un’equazione, ma rappresenta un punto di partenza per promuovere la consapevolezza dell'importanza della risorsa idrica nell'economia locale”. Il convegno sarà anche un momento di incontro tra il mondo della ricerca universitaria e della produzione agricola di eccellenza. “Dai settori che rappresentano il fiore all'occhiello della Toscana – ha osservato il professor Giorgio Federici, presidente del CERAFRI - deve partire un messaggio forte di atenzione alla sostenibilità. L’acqua rapresenta la risorsa più importante del nostro pianeta e il mondo della ricerca ci dice che nei prossimi decenni rappresenterà uno degli aspetti chiave dello sviluppo”.